E' stato scoperto di recente che circa la metà delle stelle presenti nella nostra galassia appartengono ad un sistema doppio o, in alcuni casi, multiplo; ciò significa che alcune delle singole stelle che riconosciamo nel cielo come "uniche", sono invece il "prodotto" di due o più stelle che si sovrappongono e, a causa della consistente distanza che ci separa e che le separa, non riusciamo a "dividerle". Sono generalmente chiamate stelle doppie e sono suddivise in due gruppi:

- Stelle doppie prospettiche: sono astri separati tra di loro considerevoli anni luce, senza alcuna interazione reciproca, vicine quindi tra di loro solo per effetto ottico.

- Stelle doppie fisiche: questi astri sono vicini tra loro ed hanno un'attrazione gravitazionale reciproca. Nascono da un'unica nube gassosa e ruotano attorno ad un baricentro comune, la cui posizione dipende dalla relativa massa.

La separazione di alcune stelle risulta impossibile ad occhio nudo. E' possibile separarle mediante lo spettroscopio, uno strumento in grado di separare le bande luminose per lunghezza d'onda. Questi astri sono anche chiamati Doppie spettroscopiche proprio per questo motivo. Molte doppie sono separabili anche con il semplice utilizzo di un buon binocolo. Per altre si deve ricorrere al telescopio. Tra le doppie più spettacolari vi sono Mizar e Alcor, individuabili nella costellazione dell'Orsa maggiore. Questa doppia è già visibile ad occhio nudo. Un altro sistema molto famoso è quello composto da e 1 ed e 2 nella costellazione della Lira ed il cosiddetto trapezio di Orione. Un altro oggetto degno di nota è ? Orionis che ha 4 compagne di colore bianco. Osservandolo con il telescopio o con il binocolo si può scorgere la splendida nebulosa di Orione, M42.

 

Nebulosa di Orione M42

 

CLASSIFICARE GLI ASTRI

 

Il sitema di classificazione degli astri introdotto dal tedesco Bayer, consente di mettere in "ordine" di luminosità le stelle che compongono ogni costellazione: la stelle più brillante di una costellazione è chiamata a e così di seguito per le altre stelle che la compongono.

 

STELLE VARIABILI

 

Dal nome stesso è facile comprenderne il loro comportamento. Sono quei particolari astri che cambiano la loro luminosità nel tempo. Si possono suddividere in due categorie di stelle variabili:

- Stelle variabili geometriche, a cui appartengono le binarie ad eclisse: si tratta di sistemi formati da stelle molto vicine talvolta inseparabili perfino al telescopio. Nel loro moto può succedere che una di esse venga eclissata dall'altra, transitando dietro quest'ultima, variando così la luminosità del sistema stesso. La più importante di queste stelle è sicuramente Algol , stella ß della costellazione di Perseo.

- Stelle variabili intrinseche: queste devono il loto mutamento di luminosità alle reazioni nucleari o alle caratteristiche specifiche della stella stessa. Anch'esse possono essere suddivise in ulteriori categorie:

Cefeidi:  esse prendono il nome dalla prima stella che fu osservata con tali caratteristiche, la d di Cefeo. Sono stelle molto grandi che sono soggette a rezioni termonucleari che le fanno espandere e contrarre nel giro di pochi giorni.

Mira: prende il nome da Mira Ceti, nella costellazione della balena. Le loro reazioni nucleari ne fanno variare la luminosità in un perioso superiore a quello delle Cefeidi ed il ritorno alla luminosità iniziale si differenzia di volta in volta.

Variabili irregolari o eruttive: all'interno di questa categoria rientrano stelle molto differenti tra di loro quali le T Tauri, stelle molto giovani ancora in fase di assestamento e le variabili cataclismiche, sistemi binari all'interno dei quali una stella più piccola porta a sé la materia di una stella vicina molto grande. La materia così attirata espolde e produce una variazione della luminosità del sistema.

 

Stelle variabili

 

COME OSSERVARLE

 

Per verificare l'effettiva variazione di luminosità delle variabili, è necessario effetturarne un piccolo studio:

La prima operazione consiste nel cercare una stella di "confronto" che abbia la stessa luminosità; la luminosità di quest'ultima deve  essere costante e se ne deve conoscere il valore. Osservando di giorno in giorni i due astri, si potrà notare il cambiamento. Bisognerà, però, tenere conto del seeing che potrà influenzare la luminosità delle due stelle.